IL NOME
“Camogli” è sicuramente una parola di origine antica, ma dall’etimologia incerta.
Ci sono diverse correnti di pensiero sul significato della parola Camogli.
Numerosi studiosi fanno derivare il vocabolo Camogli da "Camulo" o "Camulio", nome attribuito a Marte da Sabini ed Etruschi, oppure da "Camolio", divinità Gallo-Celtica.
Qualcuno invece ritiene che la parola sia di origini greco-liguri e che significhi terra in basso da “cam” (in basso) e “gi” (terra). Questa traduzione coinciderebbe con la caratteristica topografica del borgo, a valle rispetto alla Rua (Ruta).
Gli studiosi attuali non ammettono più invece la teoria dello storico del 1800, Marchese Serra, secondo il quale camogli si identificava con la lontana Casmona fondata dai Liguri Casmonati.
Ci sono poi le  molto suggestive ma del tutto fantasiose derivazioni dal genovese, che fanno derivare la parola Camogli, (Camuggi, in genovese) da casa delle mogli, le quali rimanevano a casa da sole aspettando il ritorno dei mariti imbarcati, o da "Cà a muggi" ovvero case a mucchi, per la particolare disposizione delle case.

 

L'EVOLUZIONE DEL BORGO

Camogli, la Città dei 1000 bianchi velieri, tra il 1800 ed il 1900 diede all'Italia 3700 Capitani di mare, 2932 Bastimenti e più di 1500 Macchinisti Navali.
Il più antico insediamento umano trovato sul territorio di Camogli è stato individuato sul Castellaro nel promontorio di Portofino, a circa 90 metri a strapiombo sul mare. Si tratta di tre capanne di età preistorica (XIII - XII A.C.).
La prima testimonianza scritta dell'esistenza di Camogli risale ad un testo medioevale la cui datazione oscilla tra il 1018 ed il 1045. In questo testo la cittadina viene chiamata Vila Camuli.

Molti storici sono d’accordo nel collocare la prima chiesa di Camogli in una piccola piazza ai piedi del vecchio Priaro. Questa chiesetta viene identificata in un antico documento come Chiesa di San Ambrogio. Si pensa che essa sia andata distrutta o forse incendiata nei primi anni del 1000, al tempo dell'invasione Saracena.
La seconda chiesa nacque come piccola cappella ad uso della guarnigione sulle mura del vecchio forte dell'isola. Crebbe a poco a poco con l'aumentare del borgo, fino a diventare l'attuale maestosa e prestigiosa Basilica di Santa Maria Assunta.

Il porto, era formato da una piccola insenatura tra l’isola (uno sperone roccioso separato dalla terra ferma) e la sponda opposta sulla quale sorgevano alcune abitazioni.
Le più antiche notizie sull’avventura marinara, risalgono alla prima crociata.
Negli anni successivi, ritroviamo i Camogliesi, a fianco dei Genovesi nella conquista della Siria, al seguito degli Embriaci.
Nel 1120 a causa di un beneficio concesso dal Papa alla Città di Toscana, che a giudizio dei Genovesi, veniva ad accrescere la potenza pisana in Corsica, 22000 uomini tra cui i marinai Camogliesi partirono a bordo di una flotta di oltre 100 navi. Lo scontro si risolse a favore dei Liguri, che poterono disporre dell’isola in misura più confacente ai loro commerci.
All’inizio del XIII secolo, grazie agli intensi traffici marittimi, Camogli, si sta allineando a fianco dei più noti centri della riviera: Levanto, Rapallo, Moneglia. Il commercio era anche alimentato dal timore che incutevano le insegne Genovesi, anche grazie a due potenti uomini Camogliesi: il Corsaro Gafforio ed Ottobuono Crocie, ambasciatore presso l’Imperatore di Bisanzio.
Nel XIV secolo, accanto alle attività marittime e commerciali nascono attività artigianali, come la filatura, la tessitura e la tintura dei tessuti.
Tra il 1315 ed il 1316 però, oltre alla terribile carestia ed alla peste che si abbatte su tutta la regione si aggiunsero le contese tra Guelfi, capeggiati dai Fieschi e Ghibellini e Grimaldi, capeggiati dagli Spinola e dai Doria.
Con l'avvento di Napoleone cominciarono ad entrare nel Mediterraneo grosse navi Inglesi e Francesi. Da loro i Camogliesi impararono un nuovo modo di navigare, sino ad allora infatti si tiravano le navi in secca nei mesi invernali per reiniziare la navigazione in primavera, in seguito invece impararono come navigare per tutto l'anno, iniziarono a costruire navi più grandi ed a uscire dal mediterraneo per i loro commerci.
All'inizio del 1800, la grande spedizione di Napoleone in Egitto, utilizzo navi e uomini di Camogli.
Nel 1810la flotta Camogliese crebbe di tonnellaggio.
I camogliesi fecero sempre quella che un secolo fa si chiamò la navigazione delle mani pulite, infatti non si prestarono mai al lucroso trasporto e commercio degli schiavi dall'Africa all'America.
Nel 1830 le navi e gli uomini Camogliesi sono ancora protagonisti nella campagna dei Francesi per l'occupazione dell'Algeria. In seguito furono ampliati i traffici ed il numero dei bastimenti. Crebbero in numero ed in competenza Capitani ed Ufficiali. Dopo il1830 Camogli contava circa 400 bastimenti tutti capitanati da Camogliesi, più di 400 nostromi e 1500 marinai.
Nel 1853 Camogli raggiunge il suo massimo momento di gloria conquistando così l'appellativo "Citta dei Mille Bianchi Velieri", vantando inoltre di possedere quasi 40 navi più di Genova.
Nel 1855 Cavour ottenne il diritto di poter entrare a far parte della spedizione contro la Russia fiancheggiando Francia e Inghilterra. Quando la guerra di Crimea fu dichiarata, i Camogliesi vennero reclutati per i trasporti, avendo una flotta mercantile senza pari ed una distinta e vastissima schiera di Capitani e Scrivani.
In continua ascesa Camogli arrivò ad avere in mare circa 700 grandi velieri.
Nel 1866 ebbe luogo la guerra con l'austria. Un Impero contro un piccolo paese.
Camogli entrò in mare contro l'austria(che mai si sarebbe immaginata tale evento) con i suoi 700 bastimenti, 700 Capitani e 2000 marinai. Le ricchezze conquistate per mare, servirono anche alla costruzione di opere come: l'ospedale, il Teatro Sociale e all'abbellimento dell Chiesa Parrocchiale dell'Assunta.

Nel 1610, Camogli conta circa 1650 abitanti, nel 1773 gli abitanti sono circa 4000, nel 1875 Camogli conta ormai 8600 abitanti.
Il 3 giugno 1877, grazie ad un decreto emanato da Re Vittorio Emanuele II, Camogli diventò città, ed ottenne quindi il diritto di utilizzare lo stemma araldico.

Lo stemma comunale di Camogli è rappresentato dalla raffigurazione centrale di una imbarcazione a tre vele, elemento che vuole ricordare l'importantanza dell'attività nautica e di pesca. La torre sullo scoglio raffigurerebbe una versione stilizzata del Castello della Dragonara, mentre la stella d'oro in alto simboleggerebbe la forte devozione mariana verso la "Stella di Mare" Madonna del Boschetto, patrona della città, con la celebre festività della Stella Maris.

Stemma Comunale di Camogli

 

L'ISOLA

rappresentazione dell'isola, tratta dal libro"La citta dei mille bianchi velieri"
rappresentazione dell'isola, tratta dal libro"La citta dei mille bianchi velieri"

L'isola, era circondata da mura all’interno delle quali, in caso di pericoli o minaccie piratesche i Camoglini potevano ripararsi.
All’interno delle mura era presente un a piccola cappella (il primo nucleo della Basilica attuale).
Tutte le attività di Camogli erano svolte al sicuro sull’isolotto.
Nel 1100 l’isola, era collegata alla terra ferma tramite un ponte di barche, che poteva essere tolto in caso di pericolo, più
tardi (1300-1400) invece venne costruito un ponte fisso.
Oggi la Lingua d’acqua che separava l’isola dalla terraferma è stata colmata da residui e ciottoli ed il ponte è stato trasformato in piazza (Piazza Colombo).

 

IL PORTO
La prima documentazione scritta che attesta l’esistenza del porto, si ha in un testamento del notaio Guglielmo Cassinese nel 1191.
Quando lo sviluppo dei traffici marittimi, fecero nascere il desiderio di migliorare il porto, il Capitano di Recco sotto la cui giurisdizione era compresa Camogli nel 1610 in una lettera al senato scrisse:
”Nel bel mezzo… non vi sono più di 6 palmi di acqua; potrà bencapire alcuni vascelli di mine 100 in 150, ma se sarà fortuna, bisognerà che tirino in terra per non sfondarsi, e così anche li più piccoli perché nel fondo son scogli”.
Tra il 1610 ed il 1624 vennero presentati tre progetti.
La somma necessaria per mettere in atto il progetto scelto era di circa 7000 £. Questa somma venne ricavata grazie alla tonnara.
Nel 1708 il molo che misurava 180 palmi fu prolungato, eseguendo anche scavi sul fondale.
Nel 1809 grazie ad un decreto Napoleonico, ci fu un altro prolungamento del molo.
Qualche anno dopo il governo fece costruire un braccio trasversale.

 

LA MUTUA ASSICURAZIONE MARITTIMA
Il 20 Marzo 1853, nacque, per iniziativa del capitano Erasmo Schiaffino, la Società di Mutua Assicurazione Marittima Camogliese.
Primo direttore della società, fu Giuseppe De Gregori, mentre Nicolò Schiaffino, cugino di Erasmo, compilò il primo statuto, suddiviso in 18 articoli.
per far parte dell’associazione era richiesto, l’appartenenza a famiglia camogliese e la residenza in Camogli.
Nei primi anni gli iscritti erano 87, con 143 velieri. Nel 1856, il numero delle imbarcazioni era salito a 580.
La Mutua Assicurazione Camogliese, operò fino all’anno 1888.