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San Fruttuoso una bellissima baia raggiungibile esclusivamente a piedi o
in battello, conta appena 50 residenti.
Si trovano, una piccola spiaggia, l'Abbazia, la Chiesa, la Torre dei Doria
e al largo il famoso Cristo degli Abissi.
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Capodimonte fino ai tempi più antichi veniva segnalata sulle mappe
dei naviganti come prezioso punto di rifornimento. Era infatti presente (attiva
tuttora) una sorgente di acqua dolce.
Le navi romane che uscivano da Portofino (Portum Delphini), si fermavano a
Capodimonte per rifornirsi di acqua e come loro venivano attirati da questa
disponibilità tutti i naviganti dell'alto tirreno.
Fu probabilmente per questo motivo che si diffuse la leggenda di un Drago
a guardia della sorgente, per cercare di allontanare i concorrenti.
Agli inizi del III secolo il cristianesimo è esteso in tutta la Spagna.
Le persecuzioni iniziarono intorno alla metà del secolo quando viene
eletto Imperatore Decio, che per garantirsi l'appoggio dei senatori legati
profondamente alla tradizione pagana impone a tutti i sudditi dell'impero
di rinnegare Cristo e abbracciare il paganesimo.
Fruttuoso, vescovo di Tarragona, venne arrestato e condannato al rogo insieme
ai Diaconi Eulogio ed Augurio il 16 gennaio del 259, per non aver accettato
le decisioni dell'Imperatore Decio.
Vi sono tre diverse ipotesi sulla data del trasferimento delle reliquie in
Liguria.
La prima ipotesi è che le spoglie dei tre martiri siano state trasferite
tre anni dopo, nel 262.
La seconda ipotesi vuole che la data si sposti al 409, quando la Spagna viene
invasa dai vandali e migliaia di spagnoli cercano la salvezza emigrando in
Liguria e in Provenza.
La terza ed ultima ipotesi posticipa la data al 711, per sfuggire questa volta,
alle persecuzioni degli Arabi.
L'urna contenente le ceneri del Vescovo e dei suoi Diaconi venne portata in
Liguria, ai piedi del monte di Portofino nella baia di Capodimonte.
Si pensa che probabilmente i profughi di Tarragona trovarono una edificazione
di epoca romana abbandonata. I religiosi costruirono una cappella sopra la
sorgente che assume un significato sacro.
Intorno all'anno mille, sulle arcate che poggiano sulla spiaggia inizia la
costruzione della chiesa con il campanile ottagonale ed il chiostro. In seguito
vennero costruiti, il refettorio, la sala capitolare ed il dormitorio.
La fama dei martiri spagnoli si diffuse, ed i marinai arrivavano da ogni parte
dei mari, per portare nella chiesa ori, marmi, ed altri oggetti preziosi.
Un giorno gettarono l’ancora a San Fruttuoso i vascelli dei pirati Saraceni,
che saccheggiarono la chiesa e distrussero colonne, capitelli, altari e tutto
ciò che trovarono. Iniziò quindi il lungo lavoro di ricostruzione.
Nel 1200, la famiglia dei Doria, una nobile famiglia Genovese, costruì
la parte della chiesa che affaccia sul mare, non più in stile romanico
ma gotico.
Le tombe degli esponenti della famiglia Doria vengono accolte nel locale adiacente
al chiostro.
Dal 1500, furono molte le flotte di corsari, che spiegano le vele da turchia
e nord Africa, per depredare navi e città, per questo vennero costruite
torri lungo tutta la costa ligure.
Andrea Doria non volle lasciare l'Abbazia esposta agli attacchi dei pirati,
fece cosi costruire una grande torre a difesa della baia
Nel 1954 al largo della baia viene immersa la statua del cristo degli abissi.
L'abbazia di San Fruttuoso venne donata dalla famiglia Doria nel 1983, al
Fondo per l'Ambiente Italiano.
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Secondo il folclore, fu l'apostolo Paolo a portare in Spagna il Cristianesimo.
Quando iniziarono le persecuzioni, il capo della comunità cristiana, Vescovo Fruttuoso ed i suoi Diaconi Eulogio ed Augurio, vennero imprigionati. Ma portarono avanti anche nelle carceri la loro santa missione, pregando e convertendo chi voleva diventare sostenitore di Cristo.
Nemmeno davanti al giudice Emiliano rinnegarono mai il loro Dio per convertirsi al Paganesimo.
Qualche giorno dopo i tre vennero portati nell'anfiteatro sopra una catasta di legna che venne data alle fiamme.
Quel giorno, due donne al servizio del giudice Emiliano affacciate alla finestra, videro Fruttuoso, Augurio ed Eulogio salire in cielo incoronati.
A tarda notte alcuni popolani raggiunsero l'anfiteatro e raccolsero le ceneri dei tre martiri in un unica urna che poi venne nascosta.
Dopo alcuni secoli, i vandali scendono verso sud provocando morte e distruzione. San Prospero e alcuni giovani religiosi allora decisero di imbarcarsi e di portare al sicuro l'urna.
Si diressero verso la Liguria, dove avrebbero potuto approdare senza pericolo. La navigazione fu lunga, così si addormentarono.
A prete Giustino, uno dei giovani partiti per il mare, apparve in sogno l'angelo del signore che gli svelò, che avrebbe condotto lui ed i suoi amici in un luogo sovrastato da un grande monte, dove in una caverna abitava un enorme drago, disse però che non avrebbero dovuto temere perché grazie ai meriti dei tre martiri, avrebbe pensato lui stesso a scacciare il drago.
Aggiunse ancora che all'alba sarebbero arrivati ad una spiaggia e che sotto una roccia avrebbero trovato una sorgente di acqua. Lì avrebbero dovuto costruire una chiesa.
Il giorno seguente i giovani avvistarono ed approdarono su una spiaggia ai piedi di un grande monte. Trovarono la fonte di acqua, vicino alla quale tre leoni stavano disegnando il perimetro della chiesa da costruire.
Il monte forni le pietre, e la chiesa venne costruita sopra la sorgente.
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L'abazzia di San Fruttuoso, è proprietà
del FAI (Fondo Ambiente Italiano) dal 1983, quando gli fu donata dalla
famiglia Doria.
Oggi sono visitabili il complesso monastico del X-XI secolo con il chiostro,
la sala capitolare, la chiesa; e le tombe dei Doria e il corpo a mare
gotico del XIII secolo.
Gran parte dell’attuale abbazia e stata edificata intorno
al X-XI secolo, in stile romanico, mentre la parte verso mare, fu realizzato
nel XIII secolo, in stile gotico grazie alle donazioni della famiglia
Doria.
Il chiostro, costruito nel XII secolo, è stato quasi del tutto
ricostruito nel Cinquecento per volontà dell'ammiraglio Andrea
Doria. Dal chiostro si accede alle tombe dei Doria, in marmo bianco
e pietra grigia, disposte a schiera sui tre lati del locale. Qui riposano
sette membri della famiglia Doria, mentre per altri due sepolcri e un
sarcofago romano si ignorano le identità dei personaggi sepolti.
All'interno dell' abbazia del XIII secolo,dove il restauro condotto
dal FAI ha rivelato le strutture romaniche più antiche, è
stato allestito il Museo, che raccoglie documenti della storia dell’abbazia
e della vita dei monaci.
Lungo la strada che collega l’abbazia al borgo risalente al XVI
secolo, si arriva alla torre di Andrea Doria, eretta nel 1562 dai suoi
eredi, Giovanni Andrea e Pagano. Sulle due facciate rivolte al mare
si può vedere lo stemma della Famiglia Doria, l’aquila
imperiale. |
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Il 27 agosto del 1954 al largo dell'abbazia
di San Fruttuoso a 17 Mt. di profondità è stata immersa
la statua del Cristo degli Abissi, una statua di bronzo, alta due metri
e mezzo, rappresentante un Cristo con il viso e le mani tese verso il
celo, opera dello scultore Genovese Guido Galetti.
La statua venne calata in mare sotto proposta di Duilio Marcante, un
personaggio di fama ed importanza per la subacquea italiana, che dopo
aver perso un amico(Dario Gonzatti) durante una immersione, volle il
Cristo in ricordo di tutti i morti in mare.
La scultura alta 2,50 mt., pesa 260 kg. e poggia su un grande basamento
di cemento 90 tonnellate.
Una copia del Cristo si trova a Key Largo in Florida, nel primo parco
marino del mondo, " John Pennekamp Coral Reef State Park.
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Tutti gli anni, l'ultima domenica di luglio, in ricordo dei morti in
mare e di quanti fanno del mare la loro vita si svolge nella baia una
cerimonia molto coinvolgente.
La festa comincia con la processione alla luce delle torce che parte
dall'abbazia per arrivare alla spiaggia, qui le fiaccole vengono passate
ai sub che raggiungono a pelo dell'acqua il Cristo. A questo punto un
sub si immerge per deporre una corona di alloro sul basamento della
statua.
Dopo il ritorno a riva dei sub viene celebrata la messa in spiaggia
che finisce solitamente intorno alle 23,00. |
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